Io non mi rassegno a una Lombardia che, diversamente dalla tradizione tramandata da nonni e padri, dice di fare, ma poi non fa.
Tutti professori, quantomeno a parole, con il vizio della promessa facile; a conti fatti, quando si tirano davvero le somme, i problemi rimangono tutti sul tavolo e le soluzioni, invece, latitano. Bocciati su tutta la linea, insomma, alla faccia degli slogan elettorali.
Io, e mi ripeto, non mi rassegno. E tu? Se non vuoi farlo, aiutami a diventare il tuo rappresentante in Regione.
I problemi sono davanti ai nostri occhi, basta non girare la faccia da un'altra parte. Qualche esempio? Eccoli
Il progressivo disinteresse verso la sanità pubblica ha portato la Lombardia ad avere una grave carenza di medici di famiglia e ospedalieri, infermieri, operatori e posti letto. I tempi di attesa per visite ed esami sono aumentati e la scelta del privato, per chi può, è diventata ormai la norma...
Dissesto idrogeologico: Laglio e Blevio non sono che la punta dell’iceberg. La Provincia di Como è fragile, troppo perché lentezze e burocrazia frenino la necessaria messa in sicurezza. Non è accettabile che di anno in anno si ripetano i medesimi fatti nei medesimi luoghi, non è accettabile...
Il pedaggio è rimasto; il secondo lotto è sparito dai radar. La beffa della Tangenziale di Como prosegue, alla faccia del traffico sempre più in tilt. Correva l’anno 2017 quando il compianto presidente Roberto Maroni ne annunciò la gratuità a partire dall’inizio del 2018...
Le nostre montagne hanno bisogno di cura. Nella vicina Svizzera, si indica in un’altitudine di 1600 metri la quota minima al di sotto della quale sarà sempre più difficile garantire l’innevamento. Regione Lombardia, invece, che fa? Finanzia tapis roulant e neve artificiale al San Primo, a 1160 metri.
La Regione Lombardia è esattamente al punto di partenza. L’esultanza, le promesse e, dal 2017 a oggi, un sostanziale nulla di fatto. Era il 22 ottobre 2017 quando i Lombardi furono chiamati a un referendum consultivo per chiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme di autonomia rispetto alle esistenti.
Concretezza sui temi strategici, non enfasi sui (pur importanti) piccoli finanziamenti qua e là. In un mondo ideale, quello che tutti sogniamo e che i nostri ragazzi sono bravissimi a raffigurare, tutto è bello, funzionale, accogliente. La realtà quotidiana, invece, è molto diversa. Non è tutta da buttare, anzi...
A cinque anni di distanza dalle ennesime promesse elettorali, del completamento della Tangenziale di Como non si parla nemmeno più.
I politici comaschi, a prescindere dallo schieramento, se ne guardano bene dal sostenere una battaglia evidentemente difficile, ma che è di vitale importanza non soltanto per Como, ma anche per gli abitati attorno al capoluogo.
La Regione Lombardia è esattamente al punto di partenza. L’esultanza, le promesse e, dal 2017 a oggi, un sostanziale nulla di fatto. Era il 22 ottobre 2017 quando i Lombardi furono chiamati a un referendum consultivo per chiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme di autonomia rispetto alle esistenti.
Concretezza sui temi strategici, non enfasi sui (pur importanti) piccoli finanziamenti qua e là. In un mondo ideale, quello che tutti sogniamo e che i nostri ragazzi sono bravissimi a raffigurare, tutto è bello, funzionale, accogliente. La realtà quotidiana, invece, è molto diversa. Non è tutta da buttare, anzi...